Gli strumenti finanziari a sostegno dell'economia reale

Gli investimenti nell'economia reale da un lato rafforzano il sistema produttivo e possono contribuire a generare occupazione, dall’altro offrono agli investitori diversificazione e opportunità di investimento.
Comprendono numerosi strumenti, pensati per diversi target di clientela, ma con in comune un orizzonte temporale medio lungo utile alle necessità del mondo produttivo.

Gli strumenti finanziari ideati per sostenere l'economia reale

Scopri le caratteristiche di ogni strumento
  • PIR TRADIZIONALI
  • PIR ALTERNATIVI
  • ELTIF
  • PRIVATE EQUITY
  • PRIVATE DEBT
  • PRIVATE REAL ESTATE E INFRASTRUCTURE

I PIR, un ponte tra il risparmio e l’economia reale

I Piani Individuali di Risparmio, introdotti con la Legge di Bilancio 2017 e la cui disciplina è stata più volte aggiornata, sono strumenti finanziari ideati per convogliare i risparmi verso il sistema produttivo del nostro Paese. Si tratta di forme di investimento di medio-lungo termine che, al ricorrere di alcuni requisiti ben precisi, consentono ai sottoscrittori di ottenere benefici fiscali. Possono essere sottoscritti da persone fisiche residenti in Italia che non detengano contemporaneamente più di un PIR.

Le principali caratteristiche dei PIR (a decorrere dal 1° gennaio 2022)

Esenzione dalle imposte sui redditi finanziari generati dall'investimento e dalle imposte di successione se mantenuti almeno per 5 anni.

200 mila €
Investimento massimo di ogni investitore nei PIR (massimo 40 mila € l’anno)
70%*
Percentuale dell'investimento in PIR che deve essere destinata a strumenti finanziari emessi da imprese italiane o europee con stabile organizzazione in Italia
10%
Percentuale massima del portafoglio che può essere destinata a strumenti emessi dallo stesso emittente/gruppo
30%
Restante percentuale del PIR che può essere investita in qualsiasi strumento finanziario

* Almeno il 25% investito in strumenti finanziari di imprese diverse da quelle presenti nell'indice FTSE MIB o altri indici equivalenti; ulteriore 5% investito in strumenti finanziari di imprese diverse da quelle presenti negli indici FTSE MIB e FTSE Mid Cap.

Dai PIR tradizionali ai PIR Alternativi

I PIR Alternativi sono complementari ai PIR Tradizionali, ma con caratteristiche diverse, e sono stati ideati con l’obiettivo di convogliare risorse alle PMI non quotate.

I PIR Alternativi, che possono essere detenuti da uno stesso risparmiatore in aggiunta ad un PIR tradizionale, sono prodotti finanziari con soglie di investimento più elevate e vincoli di investimento diversi rispetto a quelli tradizionali, con i quali hanno in comune l'esenzione fiscale se l'investimento è mantenuto almeno 5 anni.

Le principali caratteristiche dei PIR Alternativi

Target di clientela
Come i PIR tradizionali si rivolgono a una clientela prevalentemente retail.
Concentrazione
Il limite della concentrazione degli investimenti in strumenti finanziari emessi dalla stessa impresa è previsto al 20%.
Vincoli di investimento
Investono almeno il 70% in strumenti finanziari (equity e/o debito) emessi da imprese con stabile organizzazione in Italia non inserite negli indici FTSE MIB e FTSE Mid Cap o equivalenti.
I prodotti
Con i PIR Alternativi si amplia la gamma di prodotti, visto che si prestano a essere realizzati soprattutto tramite l’utilizzo di strumenti illiquidi: ELTIF e fondi chiusi di investimento.
Beneficio fiscale
Il Decreto Rilancio del 19 maggio 2020, convertito dalla Legge n. 77 del 17 luglio 2020, ha istituito i PIR Alternativi che prevedono un regime di esenzione dei redditi di natura finanziaria derivanti dagli investimenti detenuti per almeno cinque anni, nell’ambito di un Piano intestato a persone fisiche residenti in Italia. Il suddetto Decreto prevede inoltre un regime di esenzione dall’imposta di successione degli strumenti finanziari detenuti nel Piano medesimo. È possibile detenere più di un piano individuale di risparmio alternativo. In ogni caso, le somme destinabili al Piano non posso eccedere i 300.000 euro annui e 1.500.000 euro a livello complessivo.

ELTIF, il passaporto Ue per investire sulle PMI

I fondi ELTIF, approdati in Italia dopo la nascita dei PIR, acronimo di European Long Term Investment, puntano a creare un valido metodo alternativo di finanziamento per aziende di piccola e media capitalizzazione, che rappresentano l’ossatura dell’imprenditoria del Paese e spesso incontrano difficoltà a reperire risorse fnanziarie.

Le principali caratteristiche degli ELTIF

Passaporto Ue
Gli ELTIF sono fondi di natura chiusa introdotti dal regolamento comunitario del 2015 (Regulation EU 2015/760).
Attività reali
Sono ammissibili all'investimento attività reali di valore superiore a 10 milioni di euro, che generino un beneficio economico e sociale, e immobili commerciali o residenziali che contribuiscano alla crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
Quanto si investe
Non ci sono soglie minime di investimento, ma deve essere rispettato il vincolo di concentrazione: non è possibile investire più del 10% in strumenti finanziari emessi dalla medesima impresa.
Investimenti
Almeno il 70% del patrimonio dovrà essere investito in società non finanziarie non quotate sui mercati oppure quotate, ma con una capitalizzazione limitata a 500 milioni di euro, domiciliate in uno Stato dell’Unione Europea o in un altro Stato che soddisfi determinati requisiti in termini di normative su riciclaggio, antiterrorismo e fisco.

Private Equity, un settore in continua crescita

Con il termine Private Equity si indicano società specializzate (tipicamente fondi) che raccolgono somme di capitale dagli investitori per poi acquisire partecipazioni in imprese e attività produttive ad alto potenziale di crescita. L’obiettivo dei fondi di Private Equity è quello di contribuire allo sviluppo ulteriore dell’azienda al fine di massimizzare la creazione di valore all’uscita dall’investimento, che si concretizza in un orizzonte temporale di medio periodo.

Private Equity: Assets under Management 2017-2023 (in mld $)

 

A livello globale, il mercato è passato dai 3.587 miliardi di AuM del 2017 ai 10.080 miliardi del giugno 2023.


Anche a livello europeo il mercato è in crescita: il totale degli AuM ha raggiunto 1.700 miliardi, trainato dalle transazioni di Buyout (60% del totale).


Nel quarto trimestre 2023, il dealflow dei fondi di private equity ha mostrato segnali di ripresa grazie a 1.840 operazioni globali per 147,6 miliardi.


Private Debt, unire le esigenze dei piccoli imprenditori con la domanda degli investitori

Le società private non quotate hanno la necessità di trovare fonti di finanziamento alternative al canale bancario e il prestito diretto (direct lending) da parte di fondi specializzati, ovvero i fondi di Private Debt, potrebbero rappresentare una valida alternativa.
I fondi di Private Debt rappresentano una forma di investimento dedicata quasi esclusivamente alla categoria degli investitori istituzionali, in virtù delle caratteristiche peculiari degli strumenti in portafoglio, tra cui la scarsa liquidità. A livello globale, il mercato del Private Debt è passato da 621 miliardi di dollari di AuM del 2017 a 1.719 miliardi di dollari di AuM a giugno 2023.

Private Debt: Assets under Management 2017-2023 (dati in mld $)



Strumenti di debito societario

Obbligazioni ordinarie
Garantiscono il pagamento degli interessi e il reintegro del capitale.
Obbligazioni convertibili
Consentono, in tempi e condizioni prestabilite, di esercitare l'opzione di convertire il prestito in azioni della società.
Mezzanine
Strumento che combina un'obbligazione subordinata con il diritto di acquistare azioni della società emittente.
Minibond
Prestiti obbligazionari emessi da società con fatturato superiore ai 2 milioni di euro e un organico di almeno 10 dipendenti.

Private Real Estate e Infrastructure, due asset class sempre più rilevanti

Private Real Estate

Il Private Real Estate offre una garanzia reale potenzialmente durevole, affiancando una componente reddituale correlata all'andamento dell'inflazione e al possibile apprezzamento di valore dell’asset nel lungo periodo.
Il mercato globale del Private Real Estate è passato dai 826 miliardi di dollari di AuM del 2017 ai 1.741 miliardi del secondo trimestre 2023. 


Asset under Management (dati in mld $)



Private Infrastructure

Le Private Infrastructure, operando secondo schemi contrattuali regolati o semi-regolati con alte barriere all’ingresso, mirano ad offrire una protezione dall'aumento dell'inflazione.
Il mercato globale delle Private Infrastructure è passato dai 479 miliardi di dollari di AuM del 2017 ai 1.277 miliardi del terzo trimestre 2023.

 


Asset under Management (dati in mld $)

Questa è una comunicazione di marketing. Prima di adottare qualsiasi decisione di investimento ed operare una scelta informata in merito all’opportunità di investire è necessario leggere attentamente il Documento contenente le Informazioni Chiave (KID), il Prospetto, il Regolamento di gestione e il Modulo di sottoscrizione. Tali documenti descrivono i diritti degli investitori, la natura di questi Fondi, i costi ed i rischi ad essi connessi e sono disponibili gratuitamente sul sito internet www.eurizoncapital.com nonché presso i distributori. È inoltre possibile ottenere copie cartacee di questi documenti presso la Società di gestione dei Fondi su richiesta. I documenti citati sono disponibili in italiano. La presente comunicazione non è da considerarsi rivolta a persone in giurisdizioni in cui l'offerta al pubblico di prodotti finanziari o promozione e collocamento di servizi e attività di investimento non sia autorizzata o alle quali sia illegale rivolgere tale offerta o promozione. Per maggiori informazioni si prega di prendere visione delle avvertenze legali.

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