L'inquinamento atmosferico è definito come la contaminazione dell'ambiente interno o esterno da parte di qualsiasi agente chimico, fisico o biologico che modifichi le caratteristiche naturali dell'atmosfera e che possa essere dannosa per la salute umana.

 
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Inquinanti atmosferici

Gli inquinanti che destano maggiori preoccupazioni per la salute pubblica a causa dell’esposizione sia a breve che a lungo termine includono:

  • Particolato (PM): è un indicatore proxy comune per l’inquinamento atmosferico. Esistono prove degli impatti negativi sulla salute associati all’esposizione a questo inquinante. I componenti principali del PM sono solfati, nitrati, ammoniaca, cloruro di sodio, nerofumo, polvere minerale e acqua.
  • Ozono (O3): a livello del suolo – da non confondere con lo strato di ozono dell’alta atmosfera – è uno dei maggiori costituenti dello smog fotochimico e si forma attraverso la reazione con i gas in presenza di luce solare. 
  • Biossido di azoto (NO2): è un gas comunemente rilasciato dalla combustione di carburanti nel settore dei trasporti e in quello industriale. 
  • Anidride solforosa (SO2): è un gas incolore con un odore pungente, ed è il risultato della combustione di combustibili fossili (carbone e petrolio) e dalla fusione di minerali che contengono zolfo.
  • Monossido di carbonio (CO): è un gas tossico incolore, inodore e insapore prodotto dalla combustione incompleta di combustibili carboniosi come legna, benzina, carbone, gas naturale e cherosene. 

La World Health Organization (“WHO”) stabilisce delle linee guida globali sulla qualità dell’aria al fine di offrire indicazioni globali su soglie e limiti (AQG level) per i principali inquinanti atmosferici che comportano rischi per la salute. Questi livelli costituiscono raccomandazioni quantitative basate sull'evidenza e sulla revisione sistematica delle prove di effetti avversi sulla salute (inclusa un'indicazione della forma della funzione concentrazione-risposta) per PM₂.₅, PM₁₀, NO₂, O₃, SO₂ e CO, per i tempi medi rilevanti e in relazione agli esiti sanitari critici.


Oltre ai valori guida, le linee guida globali della WHO sulla qualità dell’aria forniscono obiettivi provvisori (Interim target) per promuovere un passaggio graduale da concentrazioni elevate a concentrazioni più basse e che servono a orientare gli sforzi di riduzione verso il raggiungimento definitivo e tempestivo dei livelli AQG. Il raggiungimento degli obiettivi provvisori può avere un notevole beneficio per la salute, soprattutto in quelle regioni in cui le esposizioni superano di gran lunga gli obiettivi provvisori.

Fonte: WHO global air quality guidelines. World Health Organization, 2021

 

Numeri

A livello globale, i dati della WHO mostrano che quasi tutta la popolazione mondiale (99%) respira aria che supera i limiti delle linee guida WHO e contiene alti livelli di inquinanti, con i Paesi a basso e medio reddito che soffrono delle esposizioni più elevate.
Prendendo come riferimento alcuni degli inquinanti principali è possibile osservare che il confronto dei livelli di PM2,5 e PM10 per gruppo di reddito mostra infatti una maggiore esposizione nei Paesi a basso e medio reddito di un fattore di circa 3 rispetto ai Paesi ad alto reddito. In termini di concentrazioni di NO2 i valori dei Paesi a basso e medio reddito sono circa 1,5 volte più elevate rispetto a quelli dei Paesi ad alto reddito. 

 

Fonte: WHO Ambient air quality database, 2022 update. World Health Organization, 2023.

 

Fonti di inquinamento

La qualità dell’aria è influenzata da tutto ciò che riguarda l’attività umana sulla terra. L’industria, i trasporti, l’agricoltura e la produzione di energia rilasciano inquinamento nell’atmosfera, insieme ad attività domestiche come il riscaldamento e la cucina, e fonti di origine naturale come incendi, attività vulcanica ed erosione del suolo.
L’inquinamento atmosferico si sviluppa infatti in due contesti: inquinamento dell’aria interna (domestica, per esempio dovuta all’energia residenziale per la cucina e il riscaldamento) e inquinamento dell’aria esterna (causata da trasporti, agricoltura, incenerimento dei rifiuti e industria).

 

Fonte: Air pollution: reclaiming the right to clean air. SG GLOBAL RESEARCH, 2020.

 

Quando si parla di inquinamento atmosferico bisogna distinguere tra: emissioni dirette di inquinanti provenienti da queste fonti e concentrazioni, ovvero i livelli riscontrati nell'aria ambiente una volta che le varie emissioni sono state miscelate e trasportate dai processi atmosferici.
Si distingue inoltre tra gli inquinanti primari – emessi direttamente da diverse fonti, e gli inquinanti secondari – che si formano quando gli inquinanti primari subiscono cambiamenti nell'atmosfera.

Fonte: Cleaner air for Scotland: the road to a healthier future. Scotland Government, 2015.

Effetti

Dallo smog che incombe sulle città al fumo all’interno delle case, l’inquinamento atmosferico rappresenta una grave minaccia per la salute e il clima, e ha importanti conseguenze anche in termini economici. 

  • Salute

Secondo le statistiche della World Health Organization, ogni anno si registrano circa 7 milioni di morti premature a causa degli impatti dannosi sulla salute dell’effetto combinato di inquinamento atmosferico ambientale e domestico.
L’inquinamento atmosferico è un fattore di rischio per molte delle principali cause di morte, tra cui malattie cardiache e infarti, ictus, ostruzioni e infezioni delle vie respiratorie, cancro ai polmoni e diabete.
Oltre ad effetti diretti è importante evidenziare che i virus possono essere più dannosi nell’aria inquinata.

 

 

 

Fonte: Commissione Europea, Critical Raw Materials for Strategic Technologies and Sectors in the EU, analisi basata su 25 raw material, 2020

 

L’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME), nello studio “Global Burden of Disease”, fornisce stime del numero di decessi attribuiti a una gamma di fattori di rischio e mostra che nel 2019 l’inquinamento atmosferico era la seconda causa di decessi al mondo, prima di fumo di tabacco, consumo di alcol, incidenti stradali e malattie trasmissibili come l’AIDS, la malaria e la tubercolosi.

 

                 

 

Fonte: Global burden of disease. IHME, Our World in Data, 2019.

 

Inoltre, secondo dati AQLI – University of Chicago riferiti al 2021, l’inquinamento atmosferico è causa di una riduzione dell’aspettativa di vita pari a 2.3 anni.

Fonte: AQLI, 2021

  • Ambiente

Le emissioni di inquinanti atmosferici non rappresentano solo un rischio per la salute, ma costituiscono anche un grave rischio ambientale: la qualità dell’aria è strettamente legata al clima e agli ecosistemi a livello globale.

Molti dei fattori che determinano l’inquinamento atmosferico (ad esempio la combustione di risorse fossili) sono anche fonti di emissioni di gas serra. Gli inquinanti atmosferici aggravano i cambiamenti climatici e contribuiscono al riscaldamento globale visto che possono causare reazioni nell’atmosfera in presenza di luce solare e portare alla formazione di ozono nell’alta atmosfera.
Gli inquinanti atmosferici possono inoltre essere trasportati per migliaia di chilometri in tutto il mondo, producendo i loro effetti non solo a livello locale ma anche globale.

Tutto ciò ha conseguenze disastrose per la salute dell’ecosistema e di tutte le sue forme di vita a causa di piogge acide ed eutrofizzazione (fenomeno che interessa i corsi d’acqua e le coste e consiste nell’aumento eccessivo di sostanze nutrienti nell’acqua, favorendo la formazione di organismi vegetali come le alghe), solo per citare due dei suoi numerosi effetti.

Molte città soffrono a causa della cattiva qualità dell’aria e degli effetti dell’inquinamento atmosferico, come documentato dal World Air Quality Index, un progetto senza scopo di lucro avviato nel 2007 che fornisce informazioni unificate a livello mondiale sulla qualità dell’aria al fine di promuovere la consapevolezza dell’inquinamento atmosferico.

Fonte: World’s Air Pollution: Real Time Air Quality Index, Pollution Index AQI, 2024.

 

Fonte: Air pollution: reclaiming the right to clean air. SG GLOBAL RESEARCH, 2020.

  • Economia

L’inquinamento atmosferico ha anche effetti di tipo economico: secondo le stime dell’OCSE gli effetti dell’inquinamento dell’aria esterna, che includono impatti sulla produttività del lavoro, sulla spesa sanitaria e sui raccolti agricoli, potrebbero causare un costo economico a livello globale di 2,6 trilioni di dollari all’anno entro il 2060, pari all’1% del GDP globale. 

 

Soluzioni

Secondo il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC), è necessario ridurre della metà le emissioni di CO2 e ridurre drasticamente le altre tipologie di emissioni entro i prossimi dieci anni, altrimenti subiremo le conseguenze disastrose e irreversibili del cambiamento climatico. Per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette di gas serra entro il 2050, come previsto dall’accordo di Parigi, e rimanere entro il limite di temperatura di 1,5°, tutti i settori e le industrie devono agire ora. 

Poiché sia le emissioni di gas serra che quelle di inquinanti atmosferici condividono le stesse origini, affrontare l’inquinamento atmosferico frenerebbe il cambiamento climatico e viceversa. 

La maggior parte delle fonti di inquinamento dell’aria esterna sono ben al di fuori del controllo dei singoli individui e ciò richiede un’azione concertata da parte dei responsabili politici a livello locale, nazionale e regionale che lavorano in settori come l’energia, i trasporti, la gestione dei rifiuti, la pianificazione urbana e l’agricoltura.

Le politiche e gli investimenti volti ad una riduzione dell’inquinamento atmosferico rappresentano una strategia vantaggiosa sia per il clima che per la salute, riducendo il carico di malattie attribuibili all’inquinamento atmosferico oltre a contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici a breve e lungo termine.
Queste soluzioni, in termini di linee guida e nuove tecnologie, dovrebbero sostenere politiche di successo che riducono l’inquinamento atmosferico:
- per l'industria: con lo sviluppo di tecnologie pulite che riducano le emissioni delle ciminiere industriali; una migliore gestione dei rifiuti urbani e agricoli, compresa la cattura del gas metano emesso dai siti di smaltimento dei rifiuti e il suo conseguente utilizzo come biogas, come alternativa all'incenerimento;
- per l'energia: promuovere lo sviluppo di tecnologie pulite e garantirne l'accesso a prezzi accessibili sia a livello domestico che industriale;
- per i trasporti: passaggio a modalità pulite di produzione di energia; priorità al trasporto urbano rapido, alle reti pedonali e ciclabili nelle città nonché ai viaggi ferroviari interurbani di merci e passeggeri; favorire il passaggio a veicoli diesel pesanti più puliti e a veicoli e carburanti a basse emissioni, compresi quelli a ridotto contenuto di zolfo;
- per la pianificazione urbana: migliorare l'efficienza energetica degli edifici e rendere le città più verdi e compatte, e quindi efficienti dal punto di vista energetico;
- per la produzione di energia: maggiore utilizzo di combustibili a basse emissioni e di fonti di energia rinnovabili senza combustione (come l'energia solare, eolica o idroelettrica); cogenerazione di calore ed elettricità; e generazione distribuita di energia (ad esempio mini-reti e generazione di energia solare sui tetti);
- per la gestione dei rifiuti urbani e agricoli: favorire lo sviluppo di strategie per la riduzione dei rifiuti, la separazione dei rifiuti, il riciclaggio e il riutilizzo o il ritrattamento dei rifiuti, nonché metodi migliorati di gestione dei rifiuti biologici come la digestione anaerobica dei rifiuti per produrre biogas, quali alternative all’incenerimento aperto dei rifiuti solidi – e laddove l’incenerimento è inevitabile, sviluppo di tecnologie di combustione con severi controlli delle emissioni sono fondamentali; 
- per le attività sanitarie: collocare i servizi sanitari su un percorso di sviluppo a basse emissioni di carbonio al fine di favorire un'erogazione di servizi più resiliente ed efficiente in termini di costi, oltre a ridurre i rischi sanitari ambientali per i pazienti, gli operatori sanitari e la comunità. Nel sostenere le politiche rispettose del clima, il settore sanitario può dimostrare la leadership pubblica e allo stesso tempo migliorare l’erogazione dei servizi sanitari.

I settori che possono contribuire al miglioramento della qualità dell’aria

Gli effetti negativi dell’inquinamento ambientale sono sicuramente trasversali a tutti i settori dell’economia: nel corso degli ultimi anni le società hanno cercato di indirizzare il proprio modello di business verso una gestione più responsabile verso l’ambiente e la gestione dei rifiuti, ma spesso nel radar delle società ci sono state solo le emissioni di CO2 e GHG mentre una gestione proattiva delle emissioni di altri inquinanti atmosferici non è ancora una realtà.
Per poter attuare politiche e investimenti che portino a un cambiamento netto e a una transizione verso una qualità dell’aria migliore, i settori maggiormente coinvolti devono essere quelli di Utilities, Specialty Chemicals, Containers & Packaging, Building Products, Construction & Engineering e Construction Materials.
Nella figura seguente vengono evidenziate alcune delle società presenti nella nostra copertura che sono impegnate nei segmenti di business individuati come cruciali per la prevenzione dell’inquinamento atmosferico con l’indicazione della percentuale di ricavi derivanti da ognuno di essi: Waste treatment solutions (gestione dei rifiuti, in particolar modo di quelli definiti pericolosi), Recycling solutions (tecnologie o servizi di riciclo dei rifiuti), Environmental remediation solutions (tecnologie o servizi di risanamento ambientale), Low toxicity solutions (quali prodotti per l'edilizia a basso contenuto di sostanze tossiche come vernici, adesivi, prodotti per pavimentazioni e pannelli in fibra ricostituita), e Conventional pollution prevention (tecnologie che prevedono l’impiego di soluzioni quali ad esempio biofiltri per la depurazione, assorbitori di carbonio per la rimozione e l’immagazzinamento durevole dell'anidride carbonica dall'atmosfera e reattori catalitici per la purificazione dell’aria).

 


 

Fonte: J.P. MORGAN 2024 Global ESG Outlook. J.P. MORGAN GLOABAL RESEARCH, 06 Dec 2023 and Eurizon S.G.R. elaboration.  


 

Fonti:
Air pollution. World Health Organization, 2024
AQLI Air Quality Life Index
Air pollution: reclaiming the right to clean air. SG GLOBAL RESEARCH, 2020
European Environmental Agency, 2024
Types of pollutants, World Health Organization, 2024
WHO Ambient air quality database, 2022 update. World Health Organization, 2023
WHO global air quality guidelines. World Health Organization, 2021
J.P. MORGAN 2024 Global ESG Outlook. J.P. MORGAN GLOABAL RESEARCH, 06 Dec 2023 
Enhancing air quality in Northeast Asia. OECD, 2022
 

 

 

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